sabato 5 ottobre 2013

Per la stazione?... (Mazara del Vallo)

Questa volta gioco in casa e non solo in senso figurato, perché la stazione di Mazara del Vallo, effettivamente è stata la mia casa, infatti, fino all'età di 13 anni, ho vissuto in uno degli appartamenti che si trovano al piano superiore e di quella casa ho ancora un ricordo nitido e bellissimo. Approfitto quindi di questa "rubrica" per potere parlare non solo dell'edificio, ma anche della vita in stazione un po' di tempo fa.

Comincio quindi con questa cartolina.
Stazione di Mazara anni 30
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La cartolina su in alto è stata realizzata durante gli anni 30, mentre quella che segue è una foto da me realizzata pochi giorni fa. 
Stazione di Mazara oggi
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Bisogna dire la verità, non è che abbia subito questi grandi stravolgimenti, però vi sono un paio di differenze.
Innanzi tutto sulla facciata non vi sono più i simboli del fascio littorio presenti nella prima foto, al primo piano, a sinistra e destra della finestra centrale (era la finestra del nostro salotto). La cancellata a sinistra è stata sostituita con un muro e a destra è stato ricavato il bar e non vi sono altre entrate oltre quella centrale che portava alla biglietteria, mentre, come si nota dalla cartolina qui sotto, due finestre sono state trasformate in porte.

La stazione di Mazara negli anni 60
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Il terrazzo di casa mia era quello dove si vede la signora che tiene in braccio il bambino, dovrebbe essere mia madre con mio fratello maggiore

La stazione oggi
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Come si può notare, anche durante gli anni 60 erano presenti gli stemmi del fascio. Questi infatti sono stati tolti negli anni 70 durante dei lavori di ristrutturazione.
La stazione, inoltre, prima, non aveva questi colori ma era grigia e durante la ristrutturazione prima citata fu colorata sempre con una base grigia più scura ma che tendeva al blu.

Finti i compiti andavamo talvolta, io e mio fratello, a giocare nei giardinetti che si trovavano in stazione. Uno vicino all'entrata e l'altro accanto al bar.

Giardinetto accanto al bar intorno agli anni 60
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Giardinetto Accanto al bar oggi
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Beh la differenza è notevole, e non penso in meglio, considerando che adesso in quello spazio si trovano spesso dei sacchi di rifiuti, ben video sorvegliati, casomai a qualcuno venisse in mente di rubarli.

Giardinetto con la vasca verso gli anni 60
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Giardinetto con vasca oggi
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Anche in questo caso il confronto è impietoso. La vasca adesso è vuota, mentre prima conteneva pesci rosse e carpe. La palma è rimasta vittima del punteruolo rosso, l'unica nota positiva è il ficus che è cresciuto notevolmente.

Nelle due foto precedenti, però, manca una cosa che ricordo benissimo e che è possibile vedere nella foto seguente.

La stazione di notte negli anni 70
 La cabina dove si trovava il banco comando dei passaggi a livello e dei segnali. Era di metallo e di colore verde. Sulla sinistra è possibile vedere dei passeggeri attendere il treno nella sala d'attesa di seconda classe, quella di prima era sempre chiusa in quanto il numero di viaggiatori che era autorizzato ad usarla era praticamente nullo ed era arredata con un tavolo al centro due panche intarsiate accostate ai muri e una consolle con specchio sulla parete di fronte alla porta. Nella ex sala d'attesa di seconda classe adesso si trova una tabaccheria. Da notare la panca esterna in legno, e il tabellone con gli orari con i numeri in plastica che si attaccavano con gli spilli.

Alla stazione mi legano tanti ricordi, come le "Befane del ferroviere" dove regalavano giocattoli ai figli dei dipendenti delle ferrovie, a me, ovviamente, hanno regalato una serie di trenini elettrici.
Un altro momento stravagante era l'arrivo del circo. Dovere sapere infatti che durante gli anni 70 i vari circhi non si spostavano con gli autoarticolati come adesso, ma usavano la ferrovia.

Il tendone veniva eretto sul lungomare Mazzini, vicino all'hotel Hopps e gli animali, prima di venire trasferiti nella proprie gabbie vicino al tendone, stavano dentro i carri che erano posizionati sul binario che si trovava dove adesso c'è il parcheggio e sul binario, adesso inesistente, del piano caricatore.
Giornate intere di barriti e ruggiti, e biglietti omaggio per i dipendenti delle ferrovie.

Adesso non vi sono più degli appartamenti al piano superiore, ma un B&B. Mi aspetto quindi che la disposizione delle stanze sia stata tutta modificata e che nulla sia rimasto dell'appartamento che è nei miei ricordi. Potrei stare una vita a raccontare la mia infanzia in quei luoghi, ma penso che questo non interessi ai più e quindi la finisco qui.

Prima di chiudere vorrei ringraziare il Dott. Pino Catalano per avermi autorizzato ad utilizzare delle foto presenti nel suo blog "Mazara Forever" http://pinum.blogspot.it/ , un blog che tutti dovrebbero vedere, mazaresi e non. I mazaresi dovrebbero consultarlo per capire da dove vengono e come è cambiata la nostra città (sfortunatamente penso in peggio), i non mazaresi invece dovrebbero prenderlo come esempio su come costruire un blog che, attraverso delle foto, che solo all'apparenza sono normali e familiari, ricostruisce una parte della memoria storica di una comunità, per chi c'era e ha dimenticato e per chi non c'era e vuole capire da dove viene.
Grazie ancora.

Questo è quanto
Un saluto
Alessandro

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